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Come ottenere permesso per coltivare canapa a uso medico

Cresce il numero delle persone interessate a coltivare la Cannabis Sativa L. a scopo medico (e non solo), quindi è necessario fornire le informazioni corrette a riguardo.

In particolare, è importante sapere quali sono le norme in vigore e come la materia è regolamentata in Italia.

Se siete interessati all’argomento, ecco tutto ciò che dovete conoscere, dalla normativa vigente ai controlli, dai tipi di canapa che è possibile coltivare fino agli usi che di essa è possibile fare.

Tutto sommato la procedura non è né lunga né complicata ed è stata ulteriormente snellita di recente.

Coltivazione di canapa: le leggi

La Legge 242 del 2016 entrata in vigore il 14 Gennaio 2017, detta le regole per quanto riguarda la coltivazione della canapa in Italia.

Secondo quanto essa prevede, da noi si possono coltivare solo piante di canapa che abbiano un tasso di THC (tetraidocannabinolo) inferiore allo 0,2%; la soglia di tolleranza giunge ad un massimo di 0,6%.

Se la canapa supera lo 0,2% il coltivatore non ne è responsabile, ma lo è nel caso in cui la percentuale superi lo 0,6.

Al di là di tale limite sopravviene il sequestro e poi la distruzione delle piante.

Il metodo di determinazione del THC viene disciplinato dal Regolamento UE n°1122/2009.

Controlli

L’ente autorizzato ad effettuare i dovuti controlli sulle coltivazioni di canapa è il Corpo forestale dello Stato.

I controlli devono essere eseguiti sempre alla presenza del coltivatore, che ha anche la possibilità di far fare le contro analisi (gli addetti al controllo devono rilasciargli un campione).

Le sementi non possono essere scelte a caso, bensì dalle 52 varietà elencate nel Catalogo contenuto nella Direttiva 2002/53 dell’Unione Europea.

Fra le più comunemente utilizzate, soprattutto per via della sua adattabilità alle caratteristiche del nostro territorio, è la Futura 75 (francese).

Le sementi autoprodotte sono vietate dalla legge (articolo 7 Legge 242).

Come accennato, nel caso in cui venga riscontrato un tasso di THC superiore allo 0,6%, la piantagione viene sequestrata e distrutta, ma non sussiste alcuna responsabilità per l’agricoltore.

Autorizzazioni

Fino a qualche anno fa, se si volevano coltivare piantine di canapa, era obbligatorio segnalarne la volontà alle forze dell’ordine e farsi rilasciare da loro una autorizzazione a procedere.

Oggi non è più così: semplicemente si comprano i semi e, per almeno un anno, si conservano i cartellini con l’indicazione della loro origine e della qualità e la relativa fattura d’acquisto.

Obiettivi di Legge

La coltivazione della canapa è ammessa nei seguenti casi:

– coltivazione e trasformazione

– incentivazione all’impiego e al consumo finale di semilavorati di canapa che provengono principalmente da filiere del luogo;

– sviluppo di filiere tese a valorizzare i risultati della ricerca e il perseguimento dell’integrazione del luogo, oltre alla sostenibilità sia dal punto di vista ambientale che economico.

– è ammessa la produzione di canapa ad uso medico, per la produzione di alimenti, di cosmetici e di materie prime e semilavorati utili all’industria; per realizzare opere di bioingegneria, bonificare terreni e, ovviamente, a scopo di studio e ricerca.